“Comunicare i nostri pensieri più segreti, a qualunque altra persona, con 24 piccoli caratteri, è la più grande delle invenzioni” – (Galileo Galilei).
Per laboratori o workshop di lettura espressiva, voce e narrazione, contattare: Mauro Fantinel
Espressività deriva da ex-primere dove ex = fuori e primere = tirare, estrarre, da qui il tirar fuori, fare qualche cosa che si vuole e fare, e anche nella lettura, saper tirar fuori l’essenza che è in noi. Leggere ad alta voce un testo è molto di più di un passatempo, se ne scopre la bellezza, si vivono emozioni, suggestioni, sensazioni. Leggere in modo espressivo, significa essere partecipi di quello che un autore scrive, immedesimandosi. Nasce il dono della tridimensionalità del testo. Vivere il testo, significa conferire il giusto ritmo, il calore, l’armonia, il tono, come fosse realtà, con un sali-scendi di volume ed espressione, come accadesse nel qui ed ora, permettendo agli ascoltatori, di vivere il momento, come fossero in presenza.
“La voce umana è il più bel strumento che esista, ma è anche il più difficile da suonare.” (Richard Strauss)
La voce ci rappresenta, è unica e parla di noi, èun veicolo che ci appartiene per esprimerci e poter comunicare. Dove non può arrivare il corpo arriva la voce. Per poter conoscere la nostra voce è necessario imparare ad ascoltarci. Usando bene la voce, ci consente di migliorare la qualità di comunicare e di ascoltare noi stessi e gli altri. Impariamo ad avere cura della voce, è unica e irripetibile. Possiamo definire la voce come un suono (prosodia), affine alla musica (melodia).
Lettura-espressiva-voce
Ecco che arriviamo al connubio di lettura-espressiva-voce. Una combinazione importante per poter dare la giusta percezione a quanto si vuole comunicare attraverso la lettura. il tono, il ritmo, il volume, il tempo, definiscono quello che è lo spartito della musica per poter ottenere in questo modo la migliore prosodia.